venerdì 1 luglio 2016

Motivazione intrinseca e motivazione estrinseca.

L’incontro con Daniela Raccanello ha fatto capire l’efficacia delle motivazioni intrinseche (vedi riassunto precedente).
Le motivazioni intrinseche permettono infatti un apprendimento migliore, uno studio più profondo, una comprensione vera di quello che si sta studiando e delle connessioni che può avere con il resto. Sarebbe bello riuscire a rendere i nostri figli sempre intrinsecamente motivati… ma questo non è reale. Anche nella nostra vita alcune cose le facciamo non per noi, per la nostra crescita personale, per ideali profondi, ma per il tornaconto che ne ricaviamo. Talvolta anche noi siamo guidati da motivazioni estrinseche.
In generale però le motivazioni estrinseche, consapevoli che portano a risultati meno elevati, non devono essere demonizzate.
Piuttosto che la demotivazione (che blocca totalmente il fare) è meglio puntare su una qualche forma di motivazione, che anche se di qualità più scarsa, almeno porta al raggiungimento dell’obiettivo.
Quindi, meglio che i nostri figli facciano qualcosa per ottenere una lode (un bel voto, una ricompensa) o per evitare un rimprovero, piuttosto che non lo facciano per niente. Inoltre fare qualcosa, anche se per l’ottenimento di un beneficio, può innescare un circolo positivo e, attraverso i successi ottenuti, motivare a continuare ad impegnarsi.
Da educatori però, consapevoli che la motivazione che posso attivare con lodi e rimproveri è comunque una motivazione di serie B, devo comprendere aspetti positivi e negativi della mia scelta educativa, rischi e benefici.
Consideriamo la tabella successiva:


Le lodi apparirebbero poco rischiose, ma invece anche le lodi possono innescare dei possibili rischi quali:
a. la dipendenza dal giudizio degli altri: basta però non esagerare nelle lodi ma farle con moderazione. Le lodi sono come lo zucchero: se ne metto poco miglioro il sapore, ma se esagero l’effetto positivo svanisce.
b. L’imbarazzo in terzi (es fratelli, compagni) che si devono confrontare con questo individuo così tanto lodato.
c. Se non sono sinceri minano l’autostima: se lodo chi non ha raggiunto lo standard previsto in una certa attività è probabile che se ci crede,  si diminuisca l’impegno e lo sforzo in quella stessa attività (“tanto io la so fare…”) mentre se si rende conto dell’imbroglio si sente compatito e preso in giro: i bambini/ragazzi hanno le antenne e spesso si accorgono di complimenti fatti per pro-forma.
d. Possono essere vissuti come controllanti, minando quindi il bisogno di autonomia di cui abbiamo parlato precedentemente e che è uno dei bisogni fondamentali dell’individuo.
Le lodi hanno però spesso effetti positivi soprattutto: se sincere rafforzano l’autostima; aumentano l’interesse verso lo studio; aumentano le attribuzioni interne, il credere che il successo raggiunto dipenda da me; sono efficaci se contingenti, sincere, specifiche (legate al comportamento: “sei stato bravo nel risolvere questa espressione” è più efficace del “sei bravissimo in matematica”)
I rimproveri invece minano l’autostima, soprattutto se generalizzati e generici. Sono però efficaci se contengono una spiegazione educativa rispetto all’errore fatto (cosa non è andato bene) e alla possibile strategia da mettere in atto per non ripeterlo (cosa si può migliorare).  Sono inoltre efficaci se contestualizzati e specifici, come nel caso delle lodi.
Ragionamento simile si può fare anche per i premi ed i castighi: nulla ci vieta di regalare  a nostro figlio la bicicletta per la promozione. Il problema è che non studi tutto l’anno per la bicicletta. 
Ogni genitore deve tentare di distinguere la rilevanza degli apprendimenti da quello che si ottiene con gli apprendimenti stessi. Sappiamo che ci sono comportamenti che si mettono in atto per la ricompensa, ma questa non deve essere preponderante o fa perdere il valore della cosa stessa.

Detto questo: non esistono regole fisse: all’interno della specifica relazione ogni genitore deve fare le scelte che ritiene più adeguate. L’importante è comunque capire che la cosa peggiore è la demotivazione, ed in qualche modo dobbiamo tentare di sconfiggerla: per il bene di nostro figlio!