Un
obiettivo di riuscita indica lo scopo per cui si affronta un attività di
apprendimento, cosa quindi voglio ottenere da questa. Anche questi sono una
componente importante della motivazione stessa.
Abbiamo visto come gli obiettivi di riuscita si dividano in:
1.
obiettivo di prestazione (focalizzati sulla dimostrazione di competenza da far
vedere agli altri, quindi “faccio qualcosa per apparire in un certo modo agli
occhi degli altri”);
2.
obiettivo di padronanza (focalizzati sull’acquisizione di competenza, quindi “voglio impegnarmi per il gusto di migliorare”).
I primi studi su tali obiettivi sottolineavano come i primi
portassero ad un apprendimento più scadente, mentre i secondi fossero indice di
un apprendimento più profondo, accurato, consapevole. Tali studi appaiono attualmente un po’ troppo
semplicistici… Analizzano il problema come se noi fossimo guidati o da uno o
dall’altro obiettivo, solamente. I realtà ci sono situazioni dove ogni
individuo è mosso da entrambi gli
obiettivi, o prevalentemente da uno di questi, ma non solo da uno, ecc.
La sfida per i genitori è capire da che parte pende l’ago
della bilancia rispetto a questa distinzione.
Quando lo capisco posso tentare di favorire l’acquisizione di obiettivi
di padronanza, se è necessario.
Durante l’incontro con Daniela Raccanello è stato proposto
un breve questionario per i genitori, che riproponiamo di seguito.
Provate a rispondere per comprendere quale tipo di obiettivo
è più vero per voi, consapevoli del fatto che anche se quelli di padronanza
sono più efficaci, quelli di prestazione non sono da demonizzare (come per le
motivazioni intrinseche ed estrinseche). Piuttosto che non avere alcun
obiettivo, alcuna spinta per il comportamento, meglio averne una un po’ meno
efficace.
Solitamente le domande vengono proposte mischiate, in questo
caso le prime 6 domande sono focalizzate sugli obiettivi di prestazione, mentre
le seconde 6 sono più legate agli obiettivi di padronanza.
In questo momento stiamo ragionando sulle credenze dei
genitori, tutte le combinazioni sono possibili. C’è chi può avere alti gli uni
e gli altri obiettivi, chi prevalere in uno dei due, ecc. Esserne consapevoli
per un genitore è importante.
Da questo possiamo comprendere che sarebbe meglio
trasmettere gli obiettivi di padronanza a mio figlio, lavorando sulle mie
credenze se questi sono carenti. Gli studi hanno infatti mostrato un forte
accordo tra il tipo di obiettivi preponderanti nei figli e quelli preponderanti
nei genitori: anche in questo caso noi siamo l’esempio e guidiamo, anche
involontariamente, la condotta dei ragazzi.
Esiste una versione del questionario per i bambini.