mercoledì 23 marzo 2016

serata su adolescenza ed autonomia


La serata rappresenta un’occasione per confrontarsi e riflettere su come il processo che porta i giovani adolescenti verso l’autonomia passi, paradossalmente, attraverso una nuova dipendenza dall’ambiente esterno, che assume per loro una grande importanza, per esprimere conflitti ma anche per ristrutturare il proprio mondo interno. La realtà esterna è un luogo per fare azioni di prova, verificando se stessi e le proprie potenzialità. Benché non lo manifestino, i giovani sono molto sensibili alle immagini che gli adulti rimandano loro; una di queste potrebbe essere quella in cui noi “grandi” ci sentiamo impotenti, alimentando nei ragazzi la convinzione di non essere accompagnati da adulti di riferimento, mentre dovrebbero poter avere la percezione che non ci stanchiamo mai di affiancarli, condividendo con loro la responsabilità del nostro ruolo con funzioni educative. Da qui emerge l’importanza di rimanere attentamente presenti senza sostituirsi ai ragazzi, sapendo aspettare, accettando la loro ricerca, per tentativi ed errori.


mercoledì 9 marzo 2016

Disciplina -riassunto laboratorio relazioni


Parlando con i genitori all'interno del laboratorio sulle relazioni, un aspetto che pareva particolarmente complesso da gestire e che, in un certo senso "rovinava" la relazione con i loro figli era comprendere come farse ubbidire dai figli, come fare in modo che seguissero le regole date. 
Per questo abbiamo toccato il tema della disciplina.

Tecniche molto utilizzate, efficaci a breve termin,e ma con molti effetti collaterali sono le:

Ricompense: valorizzano un comportamento positivo (Token economy) ma possono diventare delle fonti di continue richieste. “Faccio questo solo se mi dai…” Danno il messaggio che l’importante è ottenere.
Punizioni: hanno diverse forme (minacce, urla, reazioni esagerate, giudizi, soppressione dei privilegi, punizioni corporali) creano reazioni basate sulla paura, possono svilupparsi in sottomissione o ribellione. Mostrano come il più forte e prepotente, vince.

E allora? Meglio usare la disciplina! Questa permette di guidare il bambino verso la responsabilità e la collaborazione, di iniziare un processo di apprendimento, nel rispetto reciproco. Ecco alcuni metodi disciplinari efficaci:

-          D: distrarre il bambino.
o   Se il bambino è in pericolo (es. tocca le prese della corrente) è importante chiamarlo e spostarlo, distraendolo dalla sua curiosità. Funziona bene con i più piccoli. Con i più grandi dare delle regole chiare sulla sicurezza.
-          I: ignorare il comportamento inadeguato (se non distruttivo o pericoloso)
o   Utile per gestire comportamenti inadeguati come mettersi in mostra, essere scontrosi, lamentarsi, fare i capricci, interrompere, dire parolacce… Non rispondere e, se possibile, lasciare la stanza. Il comportamento inadeguato potrebbe inizialmente peggiorare prima di cessare. Siate costanti e perseverate!
-          S: strutturare l’ambiente e i tempi
o   Predisporre l’ambiente perché non ci siano troppi pericoli e tentazioni da contrastare. Creare delle routine che siano sempre uguali. L’esplorazione è necessaria.  La libertà anche. Strutturando le cose, limitiamo il bisogno di dire “No!”. Aiutare i bambini a comprendere il concetto di mio e tuo.
-          C: controllare la situazione, non il bambino;
o   Stabiliamo delle alternative e diamo modo al bambino di scegliere. “Puoi giocare con calma quando telefono o lasciare la stanza. Decidi tu!” Voi ponete il limite ed il bambino lo sceglie.
-          I: incoraggiare il bambino a intraprendere delle scelte e sperimentarne le conseguenze
o   Aiutate il bambino a fare delle scelte (crea indipendenza e sicurezza), creando alternative semplici. Siate sereni ma fermi sul cambio di idee o sulle ulteriori richieste (es. “Vuoi mettere il pigiama rosso o blu?” “Giallo!” “Questa non è una delle scelte. Puoi decidere tra rosso e blu.” “Rosso.” lo indossa e poi cambia idea. “Non puoi più scegliere ora, visto che l’hai già indossato”).
o   Conseguenze naturali sono quelle che seguono il normale ordine degli eventi (se non mangio avrò fame); conseguenze logiche vanno contro le regole della collaborazione sociale: se rubo il gioco al mio amico lui non vorrà giocare con me o un adulto mi prenderà il gioco. Le conseguenze logiche:
§  Esprimono le regole della vita sociale: se disturbo o la smetto o vengo allontanato
§  Sono collegate al comportamento: se uso male una cosa mi viene tolta (se corro troppo in bici, non ha effetti mandarmi a letto senza cena; meglio togliermi la bici).
§  Separano l’atto da chi lo compie.
§  Hanno a che fare con il comportamento presente e futuro, non passato.
§  Sono stabilite in modo amichevole, perché si basano sul rispetto reciproco non “Vai a letto subito, se no… !!!” ma “E’ tardi e mi sembri stanco: hai bisogno di dormire. Preferisci andare a letto da solo o ti accompagno?”
§  Permettono di scegliere
-          P: pianificare del tempo per lo scambio di affetto
o   Creare dei momenti vostri, quotidianamente, piacevolmente (gioco, divertimento, abbraccio…) e con totale attenzione dedicata al figlio;
-          L: lasciar fare;
o   Mostriamo loro fiducia, creando sfide a loro appropriate.
-          I: incrementare la vostra coerenza;
o   Non si può essere sempre coerenti, ma sarebbe importante reagire allo stesso modo al comportamento inadeguato, anche in situazioni sociali (es. negozio). questo lo si fa preparandoci: immaginiamo la situazione e la soluzione che appare più adeguata. immaginiamo la nostra reazione, la gestione della rabbia, le parole da usare... se lo facciamo spesso, la cosa quando servirà ci apparirà più automatica e semplice da utilizzare. 
-          N: notare comportamenti positivi
o   Notarli, sottolinearli, commentarli aiuta a creare bambini più autonomi e sicuri, e a capire che "fare i bravi" paga e dà l'attenzione dei genitori
-          A: allontanare il bambino per un momento: “time-out”
o   Allontanandolo lo aiutate a riprendere il controllo di sé. Offrite al bambino dei momenti per calmarsi. Questa è un’ultima risorsa da usare solo in casi gravi. Dare anche qui una scelta, o ti calmi o prendi una pausa. I bambini devono imparare a controllarsi se vogliono stare con gli altri.
§  Scegliere un luogo per il time-out
§  Spiegate le regole
§  Cinque minuti bastano
§  Permettere al bambino di giocare, non è una punizione
§  Rispettare la scadenza

In un momento di calma, prevedete il tempo per “insegnare” ai vostri figli l’abilità che crea contrasto (es. vestirsi da solo; stare seduto composto). Insegnare è molto più efficace quando lo si rende un gioco (es. provare a vestirsi all’incontrario e poi vedere chi si veste più correttamente; trovare molti modi buffi per stare seduti e poi giocare al ristorante elegante).
Date delle regole per aiutare i bambini a capire i confini del loro comportamento.