Ci stiamo avvicinando all’inizio della scuola, per molti
genitori questo è un momento di serenità (il ritorno a ritmi più chiari, il non
dover fare salti mortali per trovare un’occupazione ai figli se i genitori
lavorano), per altri è motivo di tristezza (il dover ritornare a ritmi rigidi,
il potersi occupare meno dei figli, occupati necessariamente con scuola materna
o scuola, e attività extrascolastiche). Per molti dei genitori con figli in età
scolare si insinua, tra le tante emozioni, anche un po’ d’ansia. Soprattutto
riguardo ai compiti a casa. Sono molto tipiche infatti situazioni descritte
come di seguito:
“Devo continuare a insistere perché cominci”
“Se mi allontano per fare qualcos’altro, quando ritorno non è
andato avanti di un passo”
“Impiega un’ora per fare una cosa da 10 minuti”
“Dice che ha già finito e quando controllo dobbiamo
ricominciare da capo”
“Appena riesco a metterlo seduto si è dimenticato qualcosa o
deve andare in bagno”
“Devo minacciarlo altrimenti non fa nulla”
Anche i genitori dei figli più diligenti e bravi sicuramente
hanno provato una di queste situazioni. I compiti appaiono un peso, una perdita
di tempo per i figli che avrebbero ben altro da fare, un momento in salita per
i genitori, una fonte di tensione per la famiglia… e quindi tutti noi abbiamo
pensato, almeno una volta: "ma servono??? Con tutto quello che fanno a scuola,
l’occupazione in altre attività nel pomeriggio, i compiti servono???"
Per dissipare ogni vostro dubbio sarò franca e diretta: SI’,
i compiti servono!!!
Con i compiti si ottengono degli obiettivi primari, necessari PER ANDARE BENE A SCUOLA.
Essi infatti permettono di:
- Digerire i contenuti
- Potenziare le competenze apprese
- Portare a compimento quanto appreso in classe
Sono quindi un utile allenamento che affianca quello fatto a
scuola. Ma non servono solo a livello scolastico. Con i compiti si raggiungono
anche degli obiettivi secondari, servono infatti AL BAMBINO PER LA SUA CRESCITA PERSONALE
Infatti servono a:
- sviluppare abilità organizzative e di pianificazione
- sviluppare la
percezione di competenza
- sviluppare fiducia
nelle proprie competenze
- accresce la
capacità di autodisciplina
Naturalmente stiamo parlando di un carico non eccessivo di
compiti: la quantità di compiti dovrebbe essere proporzionata all’età dei
bambini e al tempo trascorso a scuola, ma non imporre troppo tempo davanti ai
libri. Questo perché devono essere a sostegno dell’attività didattica, non
sostituirla o alleggerirla. Gli insegnanti dovrebbero quindi concordare il
numero di compiti da assegnare, e dare solo quelli necessari.
COSA
FARE? SGOMBRARE LA SCRIVANIA!
Per
migliorare l’organizzazione materiale:
- Ambiente silenzioso,
accogliente, ordinato (questo permette di avere pochi fattori di distrazione);
- Materiale ordinato (strumenti necessari e non altri, per
evitare distrazioni o perdite di tempo nel cercare ciò che serve)
- Gestione dei tempi (settimanali; giornalieri; equilibrio tra discipline;
lunghezza di concentrazione – da 15 a 45/50 minuti per scuola secondaria di I
grado, da 25 a 60/80 per II grado; pause)
Per migliorare l’organizzazione mentale:
- Buone condizioni psico-fisiche (sentirsi rilassati
e riposati)
- Motivazione (importanza del sostegno dell’adulto)
- Clima emotivo (importanza del sostegno dell’adulto)
Ricordiamo infine che l’adulto non deve sostituirsi al bambino, ma
sostenerlo, motivarlo, fargli comprendere l’importanza dei compiti, ma nel
contempo non banalizzare la fatica e l’impegno che serve per portarli a
termine.