venerdì 9 settembre 2016

Missione Compiti: un problema per i ragazzi, un problema per i genitori

Ci stiamo avvicinando all’inizio della scuola, per molti genitori questo è un momento di serenità (il ritorno a ritmi più chiari, il non dover fare salti mortali per trovare un’occupazione ai figli se i genitori lavorano), per altri è motivo di tristezza (il dover ritornare a ritmi rigidi, il potersi occupare meno dei figli, occupati necessariamente con scuola materna o scuola, e attività extrascolastiche). Per molti dei genitori con figli in età scolare si insinua, tra le tante emozioni, anche un po’ d’ansia. Soprattutto riguardo ai compiti a casa. Sono molto tipiche infatti situazioni descritte come di seguito:
“Devo continuare a insistere perché cominci”
“Se mi allontano per fare qualcos’altro, quando ritorno non è andato avanti di un passo”
“Impiega un’ora per fare una cosa da 10 minuti”
“Dice che ha già finito e quando controllo dobbiamo ricominciare da capo”
“Appena riesco a metterlo seduto si è dimenticato qualcosa o deve andare in bagno”
“Devo minacciarlo altrimenti non fa nulla”

Anche i genitori dei figli più diligenti e bravi sicuramente hanno provato una di queste situazioni. I compiti appaiono un peso, una perdita di tempo per i figli che avrebbero ben altro da fare, un momento in salita per i genitori, una fonte di tensione per la famiglia… e quindi tutti noi abbiamo pensato, almeno una volta: "ma servono??? Con tutto quello che fanno a scuola, l’occupazione in altre attività nel pomeriggio, i compiti servono???"

Per dissipare ogni vostro dubbio sarò franca e diretta: SI’, i compiti servono!!!

Con i compiti si ottengono degli obiettivi primari, necessari  PER ANDARE BENE A SCUOLA.
Essi infatti permettono di:
- Digerire i contenuti
- Potenziare le competenze apprese
- Portare a compimento quanto appreso in classe

Sono quindi un utile allenamento che affianca quello fatto a scuola. Ma non servono solo a livello scolastico. Con i compiti si raggiungono anche degli obiettivi secondari, servono infatti AL BAMBINO PER LA SUA CRESCITA PERSONALE
Infatti servono a:
-  sviluppare abilità organizzative e di pianificazione
- sviluppare la percezione di competenza
- sviluppare fiducia nelle proprie competenze
- accresce la capacità di autodisciplina

Naturalmente stiamo parlando di un carico non eccessivo di compiti: la quantità di compiti dovrebbe essere proporzionata all’età dei bambini e al tempo trascorso a scuola, ma non imporre troppo tempo davanti ai libri. Questo perché devono essere a sostegno dell’attività didattica, non sostituirla o alleggerirla. Gli insegnanti dovrebbero quindi concordare il numero di compiti da assegnare, e dare solo quelli necessari.

COSA FARE? SGOMBRARE LA SCRIVANIA!
Per migliorare l’organizzazione materiale:
- Ambiente silenzioso, accogliente, ordinato (questo permette di avere pochi fattori di distrazione);
- Materiale ordinato (strumenti necessari e non altri, per evitare distrazioni o perdite di tempo nel cercare ciò che serve)
- Gestione dei tempi (settimanali; giornalieri; equilibrio tra discipline; lunghezza di concentrazione – da 15 a 45/50 minuti per scuola secondaria di I grado, da 25 a 60/80 per II grado; pause)

Per migliorare l’organizzazione mentale:
                        -  Buone condizioni psico-fisiche (sentirsi rilassati e riposati)
                        -  Motivazione (importanza del sostegno dell’adulto)
                        -  Clima emotivo (importanza del sostegno dell’adulto)


Ricordiamo infine che l’adulto non deve sostituirsi al bambino, ma sostenerlo, motivarlo, fargli comprendere l’importanza dei compiti, ma nel contempo non banalizzare la fatica e l’impegno che serve per portarli a termine.