domenica 15 maggio 2016

Testi consigliati da Tiziana Magnoni

Nella sua serata dedicata all'adolescenza e all'autonomia, la dottoressa Magnoni ha fatto riferimento a diversi testi. Abbiamo pensato di riportarvi l'elenco, mettendo anche un riassunto e alcune note sull'autore, proprio perchè appaiono testi divulgativi, di facile lettura, ma nel contempo in grado di promuovere alcune riflessioni importanti su temi attuali. In particolar modo ci permettiamo di sottolineare l'importanza di leggere i testi di Pellai, amico dell'Albero delle Relazioni, visto che ha partecipato alla seconda edizione, ma nel contempo autore molto produttivo e di toccare temi attuali con modi efficaci e incisivi.

DOLTO, F., (1991). I PROBLEMI DEGLI ADOLESCENTI. LONGANESI, MILANO. (RISTAMPATO NEL 2005)

Riassunto: L'adolescenza è un momento cruciale della vita, difficile e complesso, ma anche importantissimo per lo sviluppo di una persona. Questo volume analizza e spiega ai ragazzi e ai loro genitori come orientarsi tra i mille problemi quotidiani di quel periodo: amicizia, amore, sessualità, droga, violenza, disagio, rapporto con gli adulti, inserimento nella società, trasformazioni fisiche e psicologiche. Una guida per superare le incomprensioni tra genitori e figli e vivere nel modo più sereno possibile un momento bellissimo, un'occasione da non perdere.

Autore: Françoise Dolto (Parigi, 6 novembre 1908Parigi, 25 agosto 1988) è stata una pediatra e psicoanalista francese, specializzata nell'ambito dell'infanzia; è riconosciuta sia in questo ambito per la sua pratica specifica, ma anche per l’apporto teorico alla psicanalisi, soprattutto per quel che riguarda l’immagine incosciente del corpo. Ha operato per diffondere al grande pubblico le sue conoscenze nel 1960 tramite una trasmissione radio. Allieva di Jacques Lacan insieme al quale, nel 1964, ha fondato la Scuola Freudiana di Parigi. I suoi lavori scientifici le hanno dato una notorietà di livello mondiale. Nel 1979 ha dato il via alla Maison Verte, uno spazio di socializzazione per la crescita dei bambini.


GORDON, T., (2005). RELAZIONI EFFICACI. EDIZIONI LA MERIDIANA, MOLFETTA, BARI.

Riassunto: Si dice "relazione" e si pensa al coniuge, al compagno, ai figli, agli altri parenti. Forse anche alle altre persone con le quali si vive e si è più intimamente legati. E, invece, spesso non consideriamo che, accanto alle persone più direttamente influenti per la nostra vita, ci sono molte altre che, magari esterne alla ristretta cerchia familiare, ci condizionano. E parecchio pure. Siamo in relazione anche con loro. Anzi, da un certo punto di vista, hanno ragione i mistici e i poeti e i filosofi: tutti siamo connessi con tutti. Questo volume rappresenta un autorevole e maturo contributo della pedagogia democratica affinché sulla costruzione di relazioni sane possa radicarsi la speranza della pace, della convivialità, del rispetto.

Autore: Thomas Gordon è psicologo clinico, stretto collaboratore di Carl Rogers e presidente della California State Psycological Association. Ha fondato e diretto l'Effectives Training Associates, un istituto i cui programmi di training per genitori, insegnanti ed educatori sono realizzati in tutto il mondo. Dello stesso autore le edizioni la meridiana hanno già pubblicato, Ne' con le buone nè con le cattive (1989), Leader Efficaci (2000), Relazioni Efficaci (2005).


PELLAI, A., (2012). QUESTA CASA NON È UN ALBERGO!  FELTRINELLI EDITORE, MILANO.

Riassunto: Come tenere insieme emozioni e bisogno di regole davanti a camerette che sembrano campi di battaglia, e a piccoli sconosciuti più attenti ai loro sms che a quanto gli stanno dicendo mamma e papà? E si arriva al punto di non ritorno: "Questa casa non è un albergo!" urlate disperati. Il soccorso viene allora da questo libro, dove Alberto Pellai ha riunito in una pratica scatola degli attrezzi tutti gli strumenti per raccogliere le sfide che l'adolescenza lancia ai genitori. In questo percorso, gli spunti di riflessione offerti dalle lettere di altri genitori in difficoltà, dai libri e film consigliati, dai test di autoanalisi e dalle pratiche checklist di fine capitolo (con le "cose che fanno bene", e quelle "da evitare") propongono chiavi di lettura della propria situazione familiare e una mappa per ridefinire i nuovi confini della relazione genitori-figli. Grazie a tutti questi elementi, il manuale si trasforma in una sorta di libro-diario da leggere e costruire insieme, giorno per giorno: la scatola degli attrezzi diventa così la "scatola degli affetti" dove ogni famiglia può tenere traccia della propria storia personale, della bellezza del diventare grandi e del crescere insieme: perché i figli ricordino, in futuro, che non hanno vissuto in un albergo, ma nella casa più bella che la vita abbia messo a loro disposizione.

PELLAI, A., (2013). E ORA BASTA!  FELTRINELLI EDITORE, MILANO.

Riassunto: In questo libro l'autore affronta di petto i temi dei comportamenti "borderline" degli adolescenti. Fornisce ai genitori la spiegazione di ciò che accade quando i loro figli si avventurano nei territori di scelte pericolose (uso di sostanze psicotrope, tabacco e alcol, gioco d'azzardo e internet addiction) e suggerisce le attenzioni educative da mettere in pratica. Infatti, se è costante il terrore che i figli si mettano nei pasticci, spesso mamma e papà non sanno come aiutarli a proteggersi in modo efficace. Il libro è ricchissimo di spunti di riflessione, grazie alle lettere di altri genitori in difficoltà e ai consigli sui libri e i film utili ad "aprire la testa". Una sorta di manuale che insegna a comunicare con i figli adolescenti senza ansia, tabù o reticenze, diventando i loro migliori alleati. Non mancano i test di autoanalisi e le pratiche checklist di fine capitolo (con le "cose che fanno bene", e quelle "da evitare"). A fare da fil rouge, e terreno di scambio e condivisione, la musica: genitori e figli si passino le cuffiette dei rispettivi iPod. Perché tutti siamo stati ragazzi!

PELLAI, A., (2015). TUTTO TROPPO PRESTO. DE AGOSTINI, MILANO.

Riassunto: Preadolescenti e adolescenti subiscono molteplici pressioni che li spingono a volere tutto e subito, a fare tutto troppo presto. Sedotti dai media e sollecitati dal mercato, si mettono a combattere contro il proprio corpo (sognandolo diverso), contro gli amici (per sembrare più grandi e migliori), contro se stessi (entrando in una spirale di comportamenti promiscui e rischiosi). Sexting, pornografia e adescamento online, sessualizzazione precoce sono temi quasi sconosciuti ai genitori di oggi e purtroppo molto presenti nelle vite dei ragazzi, che spesso finiscono per farsi un'idea sbagliata della sessualità e, soprattutto, cadono in trappole pericolose per la propria salute fisica e psicologica, con conseguenze anche a lungo termine. La tecnologia rende accessibili in un click contenuti ed esperienze che spesso i giovanissimi non sono in grado di capire e gestire, ma che grazie a questo volume potranno essere affrontati e prevenuti in famiglia, senza reticenze e tabù, in un'atmosfera di dialogo aperto e costruttivo in cui gli adulti, più o meno smarriti nell'era della sessualità "fluida", sappiano riconquistare un ruolo educativo. Alberto Pellai, psicoterapeuta dell'età evolutiva e padre di quattro figli, fornisce a genitori e insegnanti gli strumenti utili per captare i messaggi e affrontare comportamenti a rischio in una guida all'educazione sessuale 2.0 che prende le mosse da una serie di casi reali per offrire spunti di riflessione, consigli pratici e risposte sui temi caldi.

Autore: Alberto Pellai, è un psicoterapeuta dell'età evolutiva. Lavora come ricercatore presso la facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Milano, dove è docente di educazione sanitaria e prevenzione. Ha coordinato i due più grandi progetti di prevenzione primaria dell'abuso sessuale esistenti in Italia e ha pubblicato molti libri per bambini, genitori e insegnanti, tra cui Nella pancia del papà, Mamma cos'è l'amore e Le parole non dette (Franco Angeli Editore). Dirige le collana «I libri del papà» (Edizioni San Paolo) e «Parlami del cuore. Favole per bambini di educazione emotiva» (Centro Studi Erickson). Nel 2004 il Ministero della Salute gli ha conferito la medaglia d'argento al merito in sanità pubblica. Collabora con Radio 24 nel programma Questa casa non è un albergo, l'unico programma radiofonico nazionale dedicato alla relazione genitori e figli.


PIETROPOLLI CHARMET, G., CIRILLO, L., (2014). ADOLESCIENZA. SAN PAOLO, CINESELLO BALSAMO, MILANO.

Riassunto: Hai un figlio adolescente e non sai più come prenderlo? Una delle voci più autorevoli nel campo dell'educazione affronta - in 65 punti - i temi scottanti legati all'adolescenza e risponde ai dubbi dei genitori sull'orlo di una crisi di nervi.
L'adolescenza è la fase di passaggio dall'infanzia all'età  adulta, ma anche il momento più difficile nella vita di un genitore, che si ritrova in casa un figlio che - spesso - non riesce a capire. In sessantacinque punti Gustavo Pietropolli Charmet e Loredana Cirillo affrontano - insieme a un team di specialisti - i problemi con cui mamme e papà  devono fare i conti ogni giorno e danno delle risposte concrete ed efficaci. Chi è l'adolescente? Come comportarsi con un figlio che racconta bugie? E a cosa servono le sue bugie e le reticenze? Si può leggere il diario segreto lasciato sulla scrivania, o peggio nascosto nel cassetto? Ma sarà  poi tutto vero quel che c'è scritto? Dalla cameretta off-limits al "non rompere"?, dal coprifuoco notturno alla scoperta della sessualità , un libro che - con un linguaggio immediato e chiaro - aiuta i genitori nel loro compito.


Autore: Gustavo Pietropolli Charmet, psichiatra e psicoterapeuta di formazione psicoanalitica, è stato primario incaricato di servizi psichiatrici, docente di Psicologia Dinamica alla Facoltà  di Psicologia dell'Università  Bicocca di Milano. E' una delle figure più autorevoli a livello nazionale sul tema dell'educazione. Attualmente è presidente dell'Istituto Minotauro e direttore scientifico della collana "e;Adolescenza, educazione, affetti"e; dell'editore Franco Angeli. Tra le sue numerose pubblicazioni ricordiamo: Non è colpa delle mamme (Mondadori, 2006), con Antonio Piotti Uccidersi. Il tentativo di suicidio in adolescenza (Raffaello Cortina, 2009), Fragile e spavaldo Ritratto dell'adolescente di oggi (Laterza, 2009).Attualmente è socio della Cooperativa Minotauro, docente della Scuola di Psicoterapia dell’Adolescenza ARPAD Minotauro, Milano e Responsabile scientifico Comunità Residenziale per i disturbi della condotta alimentare Casa per la Salute della Mente di Brusson, Valle Aosta e Direttore Scientifico dell’Osservatorio Giovani IPRASE di Trento.

  È Direttore scientifico della collana "Adolescenza, educazione, affetti" dell'editore Franco Angeli Editore di Milano

mercoledì 4 maggio 2016

riassunto serata Magnoni - Autonomia ed adolescenza

Grazie  all’esperienza della relatrice con i ragazzi nelle scuole, alla lettura di lettere di genitori che descrivono la loro situazione di genitori di adolescenti e di eventi particolari, alle domande stimolo per i genitori, la serata della dott.ssa Magnoni, partecipata da mamme, papà e qualche nonno, ha visto un’attiva partecipazione di tutti.
La serata è iniziata con una domanda “I ragazzi che incontriamo vogliono spaccare il mondo?” La relatrice ha molto riflettuto su questo titolo e ha richiesto alla platea di discuterne e confrontarsi. La sua visione dell’adolescenza si avvicina più all’esperienza del gambero. Il gambero quando cambia guscio rimane per un po’ di tempo scoperto, fragile, senza protezioni. Così è l’adolescente che si ritrova tra un prima e un dopo, privato di ciò che lo aiutava da piccolo e non ancora fornito di tutti gli strumenti utili per affrontare la vita adulta. Sono soggetti sottoposti a tanti cambiamenti che li mettono alla prova.
Spesso i genitori si trovano a non riconoscere più il proprio figlio. Dai cambiamenti fisici, al comportamento, al modo di vivere in famiglia, al modo di pensare…  ci si trova di fronte a un individuo:
-  maggiormente in grado (e forse desideroso) di dire dei “no!”. “No” che vengono detti per affermarsi, per distanziarsi, per differenziarsi da noi adulti.
- in una fase di ricerca di verifica: gli adolescenti ci mettono alla prova.
- alla ricerca di una loro verità: intenti ad andare alla ricerca di una identità individuale che sia diversa dagli altri, che sia diversa dai grandi. Si vuole capire quello che si è.  Talvolta questa ricerca trova una strada polemica.
- con rapporti con gli adulti altalenanti: talvolta i genitori vengono messi da parte, altre volte viene richiesta attenzione e aiuto.
- con desideri forti e irruenti (di spazio, di autonomia)
- su un altalena tra vecchio e nuovo: un altalena verso il mondo nuovo e di ritorno a quello che si era, con vere e proprie regressioni.
Tutto questo percorso è un lavoro mentale, che anche loro stessi non sanno spiegare.
Questi cambiamenti, e vissuti, nonostante la variabilità individuale, sono comuni a tutti i ragazzi, proprio perché sono aspetti necessari per la crescita.
Alcuni genitori potrebbero dire che non si riconoscono in una tale descrizione, che i propri figli sono calmi, tranquilli. Talvolta questa è una calma apparente, un modo di nascondere il nostro disagio “compiacendo” gli altri, perché temiamo che il litigio porti ad una rottura. I cambiamenti in adolescenza, più o meno irruenti e altalenanti, sono necessari.
E’ importante, per i genitori, anche nelle difficoltà:
- continuare a volergli bene per quello che sono;
- rispettare le loro idee: che non vuol dire accettarle, ma conoscerle e rispettarle perché per loro sono importanti. Non giudicare a priori, perché altrimenti si rompe la relazione;
- accettare i loro ideali: i ragazzi credono fortemente in alcune cose, si buttano nelle cose a capofitto, credono fortemente nei loro ideali. A volta noi non li condividiamo, o non capiamo il loro fervore. Ma è invece importante parlarne, e parlare molto di quello in cui crediamo noi. Molto spesso questa ricerca di ideali può essere uno spaccare il mondo in positivo.
E’ importante capire che ci sono moltissimi cambiamenti nel cervello: noi ci aspettiamo che i ragazzi ragionino come noi, ma questo non è vero, il loro è un cervello non ancora pienamente maturo, non in grado di reagire come quello di un adulto. Pensiamo al cervello come una  casa a tre piani:
1. Cervello primitivo (pianterreno), reagisce in modo automatico (fame, sete, sonno…)
2. Cervello emotivo (primo piano), sembra stabile e adattato nei bambini ma in adolescenza ha dei forti scossoni. Le emozioni si accavallano e si esprimono in modo forte. La parte emotiva si fa sentire tanto.
3. Cervello razionale (secondo piano), parte cognitiva, sita nei lobi frontali. Ci permette di riflettere, di progettare, di prevedere, di sviluppare una moralità: per gli adolescenti è ancora in fase di costruzione. Noi dobbiamo sostenere questo sviluppo.
I genitori devono continuare a fornire la loro visione del mondo, dare regole, spiegare la loro visione delle cose. Questo per “allenare” la parte razionale dei ragazzi, che come ogni allenamento ha bisogno di pazienza, tenacia e ripetizione da parte degli allenatori.
In adolescenza si sviluppano e si affinano la capacità di pensare su sé stessi, l’empatia, il pensiero critico (analitico), la cooperazione e la solidarietà: ma ognuno ha i suoi tempi.
C’è un forte bisogno di amicizia, che serve loro per costruire intimità che li aiuta a crescere. L’amico è uno specchio vivente che riflette la propria immagine e che permette di sviluppare alcune abilità importanti.
Cosa cambia in casa con un figlio adolescente?
- un uso della casa diverso, che molto spesso porta i genitori a dire “questa casa non è un albergo”;
- ci si sente messi da parte come genitori (anche se i genitori sono fondamentali), e questo può causare tristezza, fallimento e dolore nei genitori e reagire di conseguenza (di pancia). Se si vive questo come un processo normale, forse la reazione  sarà diversa e più adeguata.
- si deve rinegoziare il proprio ruolo, che deve rimanere educativo, ma deve necessariamente cambiare.
Il genitore deve rimanere mamma e papà, ma non la mamma e il papà del bambino. Deve modificarsi, degenitorializzarsi, cambiare, coerentemente con i propri valori, ma con attenzione ai nuovi bisogni del figlio.
Molto spesso i genitori vivono come una protesta o una prepotenza quello che è solo una ricerca di una propria autonomia, legittima, da parte dei ragazzi. Se un bambino di 7 anni strilla perché vuole uscire da solo o perché i genitori non gli permettono di vedere gli amici, è diverso dallo stesso comportamento messo in atto a 14. I genitori devono agire e reagire in modo diverso, riconoscendo quali sono i bisogni legittimi dei figli, affrontando le proprie paure, magari parlandone apertamente con i figli, ma non permettendo che queste intralcino il percorso di crescita dei ragazzi. Di fronte alle richieste dei ragazzi è molto importante il confronto con il proprio partner, che può avere visioni diverse, ma anche con altri genitori.
Cosa non aiuta nella relazione con gli adolescenti?
- Scontri frontali: la rabbia non permette di ascoltare, di ragionare, di comprendersi. Molto meglio parlare dei problemi e prendere decisioni quando si è più tranquilli. Meglio non prendere sul personale alcuni affronti ma posticipare a momenti di calma la discussione.
- Isolarsi: i sensi di colpa, il pensare di aver fallito come genitore o di non essere in grado di gestire la situazione ci porta a chiuderci in noi stessi, mentre è importanti ricordarci del partner che abbiamo di fianco con cui dobbiamo fare squadra e degli altri genitori che stanno passando momenti simili ai nostri. Confidarsi e confrontarsi con gli altri serve.
- Lasciare andare, permettere tutto: la libertà deve essere conquistata, i limiti ed i no ci devono essere. E’ importante negoziare e non permettere tutto. Dovere dire di no spesso costa perché non sopportiamo il dolore e la rabbia che ci troviamo davanti.
Dobbiamo capire che non abbiamo davanti un “non amore” del figlio, ma una ribellione che è un po’ un distanziarsi, un cercare la propria strada. E in questo devono essere assecondati, è normale. Le minigonne di ieri sono i piercing e i tatuaggi di oggi… queste richieste sono spesso un messaggio per demarcare il territorio, un chiarimento di non voler essere come il genitore. Far emergere questo bisogno limita le richieste esagerate.  Bisogna essere capaci di negoziare, ma nel contempo di chiarire i propri valori, le proprie idee. E’ importante non entrare in competizione, ma non mollare il proprio ruolo educativo.
E se, come genitori, ci riprendessimo un po’ la nostra vita? “Domenica prossima io e papà andiamo al lago. Visto che siete grandi ed autonomi, quei due giorni dovete arrangiarvi”. La loro maggiore libertà deve corrispondere alla nostra ritrovata libertà.
Più un figlio si sente sostenuto dai genitori, più segue l’esempio che i genitori hanno dato. Il sostegno dei genitori è fondamentale. Quando i genitori perdono la fiducia nei figli, in loro nasce un’immagine negativa che è difficile da sostenere.
Cosa aiuta i genitori di adolescenti?
- Essere d’esempio ai ragazzi, con i comportamenti più che con le parole.
- Stare affianco ai ragazzi, interessarsi a loro (scoprire cosa piace loro, cosa li appassiona).
- Parlare e raccontare le proprie motivazioni e le proprie scelte, i propri valori, dando importanza a quello che possono fare scegliere vie meno rischiose per sé e per gli altri. Parlare fin da piccoli di ogni cosa, anche di temi difficili…
- Stimolare il pensiero critico, l’analisi delle sfumature per contrastare il loro vedere tutto bianco o nero.
- Mettere dei limiti: prendiamoci noi adulti la responsabilità del limite, non lasciamo a loro il peso di dover demarcare cosa è giusto da cosa è sbagliato;
- Intervenire con prontezza agli errori dei figli, non ignorare o sottovalutare: “così fan tutti” non è una buona ragione per farlo.
- Essere pazienti.
- Differenziare l’azione fatta da quello che la persona è (hai fatto una cosa stupida, non sei stupido).
- Saper testimoniare l’orgoglio per loro, riconoscere cosa fanno bene.
- Lavorare in squadra, come genitori, anche se nella vita non siamo più insieme;
- Comunicare.
- Accettare il conflitto.
- Mettersi in discussione;
- ASCOLTARE senza giudicare.
o Tacere (due orecchie e una bocca: per parlare la metà ed ascoltare il doppio);
o Fermarsi e prestare attenzione, guardando l’altro;
o Esprimere riconoscimento: mmm, capisco
o Usare gli Apri-porte (“sembri triste…”) soprattutto quando non dicono nulla;
o Dare dei feedback.
La serata si è conclusa con molte domande e curiosità da parte dei genitori, desiderosi di avere qualche suggerimento pratico su come affrontare le piccole grandi guerriglie familiari!