mercoledì 15 giugno 2016

testi di approfondimento sulle motivazioni allo studio

L’incontro con Daniela Raccanello ha aperto gli occhi su una realtà complessa e forse spesso sottovalutata dai genitori: la complessità dei processi motivazionali. La relatrice ha lasciato comunque alcune indicazioni di testi utili per l’approfondimento. Eccoli di seguito


Boscolo, P. (2012). La fatica e il piacere di imparare. Psicologia della motivazione scolastica. Novara: Utet.

Riassunto: La motivazione scolastica è oggi un tema cruciale sia nella ricerca in psicologia dell'educazione, dove è in atto ormai da alcuni decenni un intenso lavoro di indagine e concettualizzazione, sia nei contesti di istruzione, dove la motivazione rappresenta spesso per studenti, insegnanti e genitori un problema di non facile soluzione. Nel volume i grandi temi della ricerca motivazionale vengono presentati in relazione alle fasi del comportamento motivato - dall'attivazione al senso del sé all'autoregolazione dell'apprendimento - con un'attenzione costante alla duplice valenza di fatica e piacere che l'apprendimento scolastico comporta e che ha trovato interpretazioni diverse nelle varie teorie. La fatica e il piacere di imparare intende, pertanto, fornire sia un quadro organico dei risultati della ricerca attuale, sia alcuni strumenti utili per l'applicazione di tali risultati all'insegnamento e all'apprendimento nella scuola.
Autore: Pietro Boscolo, professore emerito dell’Università di Padova dove è stato professore universitario di Psicologia dell’Educazione, Direttore di Dipartimento e Preside di Facoltà, collabora con l’Università di Bolzano e di Treviso. Le sue maggiori ricerche riguardano la comprensione e produzione del testo scritto e la motivazione


Cavalli, G., & Gnesi, C. (2015). La motivazione a scuola. Milano: Editrice La Scuola.

Riassunto: Le molteplici variabili che influenzano la motivazione scolastica, i comportamenti di bambini e ragazzi di fronte all'impegno scolastico, il ruolo dell'adulto nell'influenzare tali comportamenti. Attraverso le chiare spiegazioni teoriche, supportate dai risultati di numerose ricerche scientifiche, gli esempi concreti, i box di approfondimento e i questionari proposti (sia per gli insegnanti e i genitori sia per gli stessi bambini e ragazzi), il lettore scoprirà le sfaccettature che la motivazione scolastica assume, individuando gli aspetti su cui è utile lavorare per sostenere, in ciascuno studente, ma anche in se stessi, il desiderio di apprendere, studiare e impegnarsi in un'attività. Il volume è rivolto a chi a vario titolo lavora con bambini e ragazzi (per esempio in ambito ricreativo e sportivo) e a chi, con curiosità, vuole comprendere meglio se stesso.
Autore principale: Giulia Cavalli: psicologa e psicoterapeuta in Psicoanalisi della Relazione, docente all’Università di Milano.  L’attività di ricerca scientifica riguarda i seguenti ambiti: la metodologia osservativa nella psicologia dello sviluppo e dell’educazione; la comprensione sociale nello sviluppo tipico e patologico; emozioni e motivazione in età evolutiva.


Daffi, G. (2009). Missione compiti. Manuale di sopravvivenza per i genitori. Trento: Erickson.

Riassunto: Quante volte vi è capitato di dover litigare con i vostri figli per convincerli a sedersi alla scrivania e fare i compiti? Quanti pomeriggi avete passato cercando in tutti i modi di far loro entrare in testa qualche pagina del libro di testo? Molto spesso lo spazio quotidiano dedicato ai compiti a casa si trasforma in una «battaglia», più che in un momento importante di crescita per genitori e figli. In questo manuale di sopravvivenza dedicato a mamma e papà, Gianluca Daffi suggerisce tattiche e strategie per organizzare in modo astuto ed efficace il momento dei compiti. Spiega perché è importante fare i compiti a casa, qual è il ruolo dell'insegnante e quale quello dei genitori, e come ottenere dei buoni risultati in breve tempo, seguendo alcune semplici regole e strategie organizzative che possono aiutare i bambini (e anche chi se ne prende cura) a vivere questo impegno pomeridiano con maggiore serenità e soddisfazione.
Autore: Gianluca Daffi. Laureato in Psicologia, è formatore e collabora con il Dipartimento di Psicologia dell’Università Cattolica di Milano e con lo SPAEE, Servizio di Psicologia dell’Apprendimento in Età Evolutiva dello stesso ateneo. Progetta e conduce corsi di formazione e aggiornamento professionale per insegnanti e formatori. Insegna presso vari enti pubblici e privati nell’ambito dei percorsi per l’assolvimento dell’obbligo formativo. Si occupa, tra l’altro, di problematiche legate alla formazione, valutazione delle competenze e inserimento lavorativo dei soggetti disabili, del rapporto scuola-famiglie e della gestione di progetti finanziati dal Ministero del Lavoro a sostegno dello sviluppo delle competenze professionali degli operatori delle scuole private.


Mason, L. (2013). Psicologia dell’apprendimento e dell’istruzione. Bologna: Il Mulino.

Riassunto: Questo volume, qui proposto in una nuova edizione riveduta e aggiornata, delinea il panorama attuale delle conoscenze sull’apprendimento scolastico in quanto oggetto di studio della psicologia dell’educazione. Dopo una descrizione degli approcci sia classici sia recenti, vengono illustrate le principali tematiche caratterizzanti la disciplina, collegando aspetti teorici e dati empirici. Sono inoltre presentati alcuni ambienti di apprendimento innovativi creati per stimolare e sostenere a scuola la costruzione di conoscenze, abilità, motivazioni e atteggiamenti. La parte finale affronta la questione del contributo dell’approccio che le neuroscienze possono apportare in campo psicoeducativo.
Autore: Lucia Mason professore ordinario di Psicologia dello sviluppo e dell'educazione presso il Dipartimento di Psicologia dello sviluppo e della socializzazione dell’Università di Padova. È editor di «Learning and Instruction». Tra i suoi libri: «Verità e certezze. Natura e sviluppo delle epistemologie ingenue» (Carocci, 2001) e «Valutare a scuola. Prodotti, processi, contesti dell’apprendimento» (Cluep, 1996).


Moè, A. (2010). La motivazione. Bologna: Il Mulino.

Riassunto: Fondamentale in psicologia, il concetto di motivazione, dal latino "motus", esprime il movimento verso qualcosa o qualcuno identificati come incentivi dell'agire. Qual l'origine della motivazione? Abbiamo il controllo sui nostri stati motivazionali? E' possibile conoscere le proprie motivazioni? Si pu agire sulle motivazioni proprie e altrui? Il presente volume affronta il tema nella sua complessità, delineandone le implicazioni teoriche e pratiche. Particolare enfasi data al ruolo che le motivazioni possono svolgere all'interno di importanti processi quali la costruzione di sè, la scelta e la felicità.
Autore: Angelica Moe insegna Psicologia generale e della personalità e Psicologia della motivazione e delle emozioni nella Facoltà di Psicologia dell'Università di Padova. Con il Mulino ha pubblicato "Motivazione e apprendimento" (con R. De Beni, 2000) e "Psicologia della personalit e delle differenze individuali" (con R. De Beni, B. Carretti e F. Pazzaglia, 2008).


Della stessa autrice mi permetto di segnalare: L’ora dei Compiti (ed. Erikson, 2014)


Riassunto: Il momento dei compiti è spesso vissuto in famiglia con ansia, preoccupazione, incertezza: i ragazzi possono avere difficoltà a trovare la giusta concentrazione o paralizzarsi di fronte alle consegne più semplici, mentre i genitori possono vivere un insuccesso scolastico dei figli come un giudizio negativo sulla propria adeguatezza. In ogni caso, lo svolgimento dei compiti è un momento talmente cruciale nel percorso scolastico che non può essere lasciato al caso: a questo scopo, il volume intende fornire a genitori e figli esempi, suggerimenti pratici e spunti di riflessione per uno studio efficace, concentrandosi inizialmente sugli aspetti motivazionali, per poi passare a quelli strategici, legati alla pianificazione e alle tecniche di apprendimento. "L'ora dei compiti", ricco di proposte operative illustrate e di esercizi metacognitivi rivolti a bambini e ragazzi, aiuterà i genitori a promuovere e consolidare nei propri figli: l'autoregolazione e l'autonomia nello svolgimento delle consegne la motivazione all'apprendimento l'acquisizione di un metodo di studio di successo.

giovedì 2 giugno 2016

serata sulla motivazione a scuola - riassunto

Le motivazioni sono importantissime sia per il successo scolastico che per il benessere. L’incontro di Daniela Raccanello lo ha ben chiarito. La serata è partita con la visione di questa vignetta.



Nella vignetta sono descritte:
- le motivazioni: “vorrei leggere questo libro…” le intenzioni ci sono ma spesso c’è qualcosa che frena o che ostacola;
- le emozioni: “ma ho paura…” in questo caso l’emozione ostacola la messa in atto del comportamento; gli aspetti motivazionali, strettamente legati alle emozioni provate quotidianamente dagli studenti, giocano un ruolo fondamentale sia per il loro benessere sia per la prestazione scuola;
- il ruolo giocato dagli adulti: “mio nonno…” spesso le credenze, le aspettative,  degli adulti condizionano motivazioni ed emozioni, anche in adolescenza;
- le possibili soluzioni: “ti fermo la testa…” la fonte di sostegno che possono dare gli altri è importante, ci sono delle piccole cose che si possono fare per aiutare chi ha qualche problema a mettere in atto un comportamento desiderato.
In un certo senso questa vignetta riassume i messaggi principali che si sono voluti dare nella serata: la complessità del tema delle motivazioni e l’importante ruolo degli adulti.



Le motivazioni sono un processo complesso e variabile da persona a persona, a momento a momento. Tutti noi sappiamo cosa vuol dire cosa essere motivato, cosa ci motiva. Ma la motivazione è composta da molte parti: su ognuna delle quali possiamo lavorare ed agire come genitori. Conoscere quindi i vari aspetti delle motivazioni ci permette di riconoscere le carenze dei nostri bambini, e di agire nel modo e nella “parte” corretta.
La seguente immagine riassume le componenti principali della motivazione. La motivazione non è qualcosa di statico ma è un processo, che si sviluppa in queste tre fasi:
1.     fattori che attivano il comportamento: devo voler partire, decidere di partire
2.     fattori che favoriscono la realizzazione del comportamento motivato: devo perseverare nell’azione
3.     esiti del comportamento motivato: esiti scolastici e benessere.



Consideriamo nello specifico ogni fase.

Fase 1: fattori che attivano il comportamento
Ci sono due aspetti particolari in questa fase.
ASPETTO 1: la motivazione intrinseca o estrinseca
Un comportamento è  ESTRINSECAMENTE MOTIVATO quando è intrapreso per ottenere un premio o per evitare una conseguenza negativa, l’apprendimento è meccanico, mnemonico, meno profondo. Se faccio una cosa per ottenere la ricompensa la mia attenzione è in parte centrata sulla ricompensa.
Un comportamento è INTRINSECAMENTE MOTIVATO
quando è attivato e sostenuto dal senso di soddisfazione che si prova quando ci impegniamo di nostra iniziativa in un’attività che ci piace e in cui ci sentiamo competenti. Quest’ultima è più efficace per l’apprendimento.
Come promuovere la motivazione intrinseca?
Ci sono tre bisogni su cui si può giocare per aumentarle (3 bisogni psicologici di base)
Il bisogno di COMPETENZA = bisogno di sviluppare ed esercitare attività per manipolare e controllare l’ambiente à quindi si può favorire ragioni significative per comprendere scopo e importanza personale di ogni attività di apprendimento (se non capisco l’utilità non mi sento competente nel farlo).
Il bisogno di AUTONOMIA = auto-determinazione nel decidere cosa fare e come farlo à ad esempio gestire gli studenti con uno stile che attribuisca valore alla scelta più che al controllo, dare autonomia nello svolgere i compiti, dare fiducia
Il bisogno di RELAZIONE = affiliazione agli altri tramite relazioni sociali, legami con gli altri à ad esempio riconoscere le emozioni degli studenti.
In un prossimo post si analizzerà in dettaglio il tema delle motivazioni intrinseche ed estrinseche.

ASPETTO 2: gli obiettivi di riuscita.
Altro aspetto che attiva il comportamento riguarda gli obiettivi che intendo raggiungere con lo stesso: “sto attento in classe per evitare brutte figure con il professore”.
Esistono due tipi di obiettivi di riuscita:
1.     obiettivo di riuscita DI PRESTAZIONE: sono focalizzati sulla dimostrazione di competenza (metto in atto un comportamento competente solo per mostrarlo agli altri, voglio apprendere per dimostrare agli altri che sono competente): sono associati a una visione dell’intelligenza come fissa;
2.     obiettivo di riuscita DI PADRONANZA: sono focalizzati sull’acquisizione di competenza (metto in atto un comportamento competente per accrescere la mia competenza, voglio apprendere per il gusto di apprendere, voglio impegnarmi per il gusto di migliorare): sono associati ad una visione di intelligenza come modificabile. Questi sono i più efficaci per l’apprendimento.
Come modificare
gli obiettivi di riuscita? Un primo passo per modificare gli obiettivi di riuscita è esserne consapevoli. Quali sono i vostri obiettivi di riuscita?
Quali sono gli obiettivi di riuscita dei vostri figli? In un prossimo post verrà approfondito questo tema.

Fino a qui abbiamo parlato dell’impegno, della molla che fa scattare un certo comportamento o il desiderio di metterlo in atto. Possiamo ora passare alla fase successiva.

Fase 2: fattori che favoriscono la realizzazione del comportamento motivato
Mentre svolgo il comportamento svolgo una serie di valutazioni che potrebbero non farmi perseverare con i miei intenti. Esistono diversi fattori che, dopo la spinta iniziale, possono farmi decidere di interrompere il comportamento.
Fattore 1: Autoefficacia
E’ la fiducia che una persona ripone nella propria capacità di condurre a termine con successo un compito. Tanto è maggiore tanto più efficace per apprendimento.  Non è che convincendomi di essere bravo allora lo divento, ma se credo di essere bravo in quel compito metto in atto una serie di strategie per continuare ad esserlo. Ad esempio, se penso di essere bravo in matematica è più probabile che mi impegni nello svolgere i compiti per casa, e svolgere i compiti per casa mi tiene allenato e mi fa capire meglio le cose, e quindi di avere più successo nelle prove successive.
Quali sono le fonti di autoefficacia?
1. Esperienze di padronanza
(se una cosa mi è riuscita bene in passato è probabile che mi riesca bene in futuro); 2. Esperienze vicarie di padronanza (se persone simili a me ce la fanno, ce la posso fare anche io); 3. Persuasione sociale
(è quella su cui possiamo agire maggiormente e riguarda le lodi e i rimproveri. Le persone che abbiamo vicino e i loro giudizi ci influenzano); 4. Indicatori fisiologici ed emotivi (se tremo nel momento in cui devo parlare il mio corpo mi sta mandando dei segnali chiari, in tempo reale, che mi chiariscono come sto vivendo l’esperienza )
Fattore 2: Locus of Control
Con Locus of Control: “localizzazione” della causa di un successo o un fallimento, siamo portati a ragionare sulle cause di un successo o di un fallimento.  Il LOC può essere  ESTERNO (es fortuna, facilità del compito) se penso che l’esito sia stato legato a fattori esterni, oppure INTERNO (impegno, abilità) se penso che la cosa dipenda da me. Anche in questo caso il secondo tipo appare più efficace per apprendimento: se credo che il compito sia andato bene perché mi sono impegnato o sono abile, tenderò ad impegnarmi di più. Se credo che il successo sia stato dato dal caso, o dalla facilità del compito (che altrimenti non mi sarebbe riuscito) il mio impengo sarà minore.
Il tipo di locus of control ha conseguenze sul piano emotivo, motivazionale e comportamentale (vedi tabella).



Ci sono dei risvolti importanti sul piano emotivo se credo che l’esito di qualcosa sia connesso a me o al caso. Se il locus è esterno si può innescare il senso di impotenza appresa che crea un circolo visioso devastante nell’individuo, e che considereremo in un prossimo post.
Fattore 3: Volizione
Con volizione si intende processo per cui le nostre intenzioni si attuano, con perseveranza, senza distrazioni, nonostante gli ostacoli. Con volizione includiamo  l’intensità dello sforzo, la persistenza nel tempo, la resistenza alla fatica, alle contrarietà e agli imprevisti.

Conoscere questi 5 aspetti delle motivazioni è fondamentale per i genitori, guida l’azione e l’individuazione di modi individuali e originali per incrementare ogni aspetto carente.

Ricordiamo comunque che in ambito scolastico il genitore ha un ruolo importante nel promuovere lo sviluppo di motivazioni ed emozioni efficaci verso il mondo della scuola. Ma questi ha funzione di sostegno non di sostituto.