martedì 8 settembre 2015

Laboratorio sulle emozioni per genitori

Laboratorio sulle emozioni – prima parte

Di seguito riportiamo qualche stralcio delle riflessioni fatte durante il laboratorio delle emozioni con i genitori e da qualche chiave di lettura che è stata proposta.

Tutte le emozioni servono e devono essere vissute

Non esistono emozioni positive e negative, tutte le emozioni sono utili, servono e devono essere vissute appieno da chi le prova. Esistono emozioni piacevoli e meno piacevoli, ma non è possibile viverne solo un tipo. Le emozioni devono essere accettate come parte fondamentale della vita, come i colori che rendono speciali le nostre giornate: tutti sono importanti e necessari, anche il nero. E’ importante viverle appieno come segnali fondamentali che ci aiutano a conoscere noi stessi ed il mondo. Questo vale sia per gli adulti che per i bambini. I genitori devono accogliere ed accettare le emozioni proprie e dei bambini: a tutti capita di essere arrabbiati, tristi, delusi… inutile dire a qualcuno “non arrabbiarti”, “non essere triste”, non lo si aiuta a superare il momento difficile. Importante però chiarire che se le emozioni sono tutte accettabili, il comportamento ad esse connesso può non esserlo: “Capisco che tu sia arrabbiato, ma non accetto che tu sia violento!”. Non è facile per i bambini gestire in modo adeguato le emozioni (non lo è neanche per gli adulti!!!), è una competenza che stanno apprendendo e su cui devono allenarsi. E’ molto più facile per loro “agire” a seguito di un emozione spiacevole (es. dare un calcio, gridare, piangere). Con l’aiuto dei genitori la gestione delle emozioni può diventare sempre più efficace.

I genitori sono i principali allenatori delle emozioni

Come genitori abbiamo un ruolo fondamentale nell’aiutare i nostri figli a comprendere e a reagire adeguatamente alle emozioni. Come? In primo luogo attraverso il nostro esempio: come reagiamo quando siamo tristi, quando siamo allegri? Abbiamo la responsabilità di aiutare i nostri figli nel loro sviluppo emozionale, anche perché è ormai noto come una adeguata “intelligenza emotiva” sia la chiave per lo star bene a 360° (dal successo scolastico e lavorativo, alle competenze sociali, alla serenità globale, e così via), molto più dell’intelligenza intesa come QI. Al contrario, l’incapacità nel gestire le emozioni è alla base della maggior parte delle dipendenze note, delle violenze, e così via. Allora mettiamoci d’impegno: alleniamo i nostri bambini alle emozioni!

Parliamo di emozioni

Oltre all'esempio, molto utile può essere parlare di emozioni con i bambini. come?
  •            Dando un nome alle emozioni che stanno provando (“mi sembri un po’ triste…”; “Ti vedo proprio soddisfatto”), o aiutandoli a ragionare su come si sono sentiti a posteriori (“hai preso un bel voto, come ti senti?”; “Carlo è andato via senza salutare, come l’hai presa?”).
  • -          Parlando di noi e delle nostre emozioni (“oggi è successo… e mi sento proprio…”; “una volta mi è capitato … e mi sono sentito …”). Impariamo a raccontare maggiormente di noi ai nostri figli, nel passato, nel presente e nel futuro, e sicuramente il lato emotivo emergerà.
  • -          Usando qualsiasi stimolo per parlare di emozioni: fortunatamente esistono moltissimi libri che parlano nello specifico di emozioni, sia per bambini molto piccoli (di seguito solo alcuni esempi)
  •  

  • Sia per bambini più grandi

  

Ed esistono anche giochi ed attività specifiche per parlarne…

 

Molti spunti possono essere presi dalla TV e dai Film “come si è sentito quel personaggio? Come ti saresti sentito tu al suo posto? Io avrei provato… Pensi abbia reagito bene?”. La Disney Pixar quest’anno ci dà una mano in più, con un film dedicato proprio alle emozioni. Non è ancora uscito nelle sale ma promette bene.




Buon allenamento, allenatori di emozioni!! E vedrete che la cosa non servirà solo ai vostri figli!