Laboratorio sulle emozioni – prima parte
Di seguito riportiamo qualche stralcio delle riflessioni
fatte durante il laboratorio delle emozioni con i genitori e da qualche chiave
di lettura che è stata proposta.
Tutte le emozioni servono e devono essere vissute
Non esistono emozioni positive e negative, tutte le emozioni
sono utili, servono e devono essere vissute appieno da chi le prova. Esistono
emozioni piacevoli e meno piacevoli, ma non è possibile viverne solo un tipo.
Le emozioni devono essere accettate come parte fondamentale della vita, come i
colori che rendono speciali le nostre giornate: tutti sono importanti e
necessari, anche il nero. E’ importante viverle appieno come segnali
fondamentali che ci aiutano a conoscere noi stessi ed il mondo. Questo vale sia
per gli adulti che per i bambini. I genitori devono accogliere ed accettare le
emozioni proprie e dei bambini: a tutti capita di essere arrabbiati, tristi,
delusi… inutile dire a qualcuno “non arrabbiarti”, “non essere triste”, non lo
si aiuta a superare il momento difficile. Importante però chiarire che se le
emozioni sono tutte accettabili, il comportamento ad esse connesso può non
esserlo: “Capisco che tu sia arrabbiato, ma non accetto che tu sia violento!”. Non
è facile per i bambini gestire in modo adeguato le emozioni (non lo è neanche
per gli adulti!!!), è una competenza che stanno apprendendo e su cui devono
allenarsi. E’ molto più facile per loro “agire” a seguito di un emozione
spiacevole (es. dare un calcio, gridare, piangere). Con l’aiuto dei genitori la
gestione delle emozioni può diventare sempre più efficace.
I genitori sono i principali allenatori delle emozioni
Come genitori abbiamo un ruolo fondamentale nell’aiutare i
nostri figli a comprendere e a reagire adeguatamente alle emozioni. Come? In primo
luogo attraverso il nostro esempio: come reagiamo quando siamo tristi, quando
siamo allegri? Abbiamo la responsabilità di aiutare i nostri figli nel loro
sviluppo emozionale, anche perché è ormai noto come una adeguata “intelligenza
emotiva” sia la chiave per lo star bene a 360° (dal successo scolastico e lavorativo,
alle competenze sociali, alla serenità globale, e così via), molto più dell’intelligenza
intesa come QI. Al contrario, l’incapacità nel gestire le emozioni è alla base
della maggior parte delle dipendenze note, delle violenze, e così via. Allora
mettiamoci d’impegno: alleniamo i nostri bambini alle emozioni!
Parliamo di emozioni
Oltre all'esempio, molto utile può essere parlare di
emozioni con i bambini. come?
- Dando un nome alle emozioni che stanno provando (“mi sembri un po’ triste…”; “Ti vedo proprio soddisfatto”), o aiutandoli a ragionare su come si sono sentiti a posteriori (“hai preso un bel voto, come ti senti?”; “Carlo è andato via senza salutare, come l’hai presa?”).
- - Parlando di noi e delle nostre emozioni (“oggi è successo… e mi sento proprio…”; “una volta mi è capitato … e mi sono sentito …”). Impariamo a raccontare maggiormente di noi ai nostri figli, nel passato, nel presente e nel futuro, e sicuramente il lato emotivo emergerà.
- - Usando qualsiasi stimolo per parlare di emozioni: fortunatamente esistono moltissimi libri che parlano nello specifico di emozioni, sia per bambini molto piccoli (di seguito solo alcuni esempi)
- Sia per bambini più grandi
Ed esistono anche giochi ed attività specifiche per parlarne…
Molti spunti possono essere presi dalla TV e dai Film “come
si è sentito quel personaggio? Come ti saresti sentito tu al suo posto? Io avrei
provato… Pensi abbia reagito bene?”. La Disney Pixar quest’anno ci dà una mano
in più, con un film dedicato proprio alle emozioni. Non è ancora uscito nelle
sale ma promette bene.