Semi di saggezza seconda parte
Giuseppe Maiolo
“Il Padre che sostiene i bisogni non è il padre
bancomat.”
C’è molta differenza
tra il padre affettuoso che cerca di rispondere ai bisogni generali dei figli, che
è attento, ascolta, partecipa e quello che riduce tutto alla soddisfazione dei
beni materiali. E’ importante comprendere che le cose di cui i figli hanno più
bisogno sono ben lungi dall’essere materiali: anche se loro dicono il
contrario.
“Chi genera non è ancora padre; un padre è
chi genera e chi lo merita”
Il merito di
essere padre lo si conquista essendo educatori, seguendo la crescita dei figli,
essendoci. E’ un impegno continuo ripagato da un legame che durerà per sempre e
dal vedere ogni giorno nei figli il frutto del proprio impegno.
“C’è un grande bisogno di padre”
Che deve essere una
figura di riferimento presente, fin da subito. Il padre non è una figura di
serie B o meno importante della madre. E’ comunque diversa dalla figura
materna, ha un ruolo diverso, ma che aiuta a dare significati al mondo ed è
essenziale per il benessere dei bambini e della famiglia. Ci deve essere un
padre che diventa traghettatore, soprattutto nel periodo dell’adolescenza, e
che sostiene il difficile processo di crescita.
Maria Vender
“Ognuno è un genio, ma se si valuta un pesce
dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la vita a sentirsi
stupido”.
Spesso noi puniamo, sgridiamo, rimproveriamo i bambini con
DSA (soprattutto se non ancora riconosciuto) perché pare impossibile che un
bambino sveglio, capace in altri campi (discrepanza) si perda in una cosa che a
noi appare facile (specificità). Dobbiamo invece sostenere i bambini nella
ricerca delle strategie che più possono aiutarli. Vederli ed accettarli per
quello che sono. Non cercare di vedere in loro una scimmia se sono pesci!!!
“Coinvolgere la classe nell'azione col
bambino”
La classe è una risorsa che deve essere usata sia per far
capire al bambino con DSA che ognuno può avere delle difficoltà e quindi
“normalizzare” le sue, sia per far comprendere agli altri che alcune consegne
diverse rispondono a un bisogno diverso e non ad un privilegio. Lavorare con la
classe per creare solidarietà e collaborazione è importante non solo per
l’aspetto didattico ma anche per quello emotivo.