Le motivazioni sono
importantissime sia per il successo scolastico che per il benessere. L’incontro di Daniela
Raccanello lo ha ben chiarito. La serata è partita con la visione di questa
vignetta.
Nella vignetta sono descritte:
- le motivazioni: “vorrei
leggere questo libro…” le intenzioni ci sono ma spesso c’è qualcosa che frena o
che ostacola;
- le emozioni: “ma ho paura…” in
questo caso l’emozione ostacola la messa in atto del comportamento; gli aspetti
motivazionali, strettamente legati alle emozioni provate quotidianamente dagli
studenti, giocano un ruolo fondamentale sia per il loro benessere sia per la
prestazione scuola;
- il ruolo giocato dagli adulti:
“mio nonno…” spesso le credenze, le aspettative, degli adulti condizionano motivazioni ed emozioni,
anche in adolescenza;
- le possibili soluzioni: “ti
fermo la testa…” la fonte di sostegno che possono dare gli altri è importante,
ci sono delle piccole cose che si possono fare per aiutare chi ha qualche
problema a mettere in atto un comportamento desiderato.
In un certo senso questa
vignetta riassume i messaggi principali che si sono voluti dare nella serata:
la complessità del tema delle motivazioni e l’importante ruolo degli adulti.
Le
motivazioni sono un processo complesso e variabile da persona a persona, a
momento a momento. Tutti noi sappiamo cosa vuol dire cosa essere motivato, cosa
ci motiva. Ma la motivazione è composta da molte parti: su ognuna delle quali
possiamo lavorare ed agire come genitori. Conoscere quindi i vari aspetti delle
motivazioni ci permette di riconoscere le carenze dei nostri bambini, e di
agire nel modo e nella “parte” corretta.
La
seguente immagine riassume le componenti principali della motivazione. La
motivazione non è qualcosa di statico ma è un processo, che si sviluppa in
queste tre fasi:
1.
fattori che attivano
il comportamento: devo voler partire, decidere di partire
2.
fattori che favoriscono
la realizzazione del comportamento motivato: devo perseverare nell’azione
3.
esiti
del comportamento motivato: esiti scolastici e benessere.
Consideriamo
nello specifico ogni fase.
Fase 1: fattori che attivano il
comportamento
Ci
sono due aspetti particolari in questa fase.
ASPETTO
1: la motivazione intrinseca o estrinseca
Un
comportamento è ESTRINSECAMENTE MOTIVATO quando è intrapreso per ottenere un
premio o per evitare una conseguenza negativa, l’apprendimento è meccanico,
mnemonico, meno profondo. Se faccio una cosa per ottenere la ricompensa la mia
attenzione è in parte centrata sulla ricompensa.
Un comportamento è
INTRINSECAMENTE MOTIVATO
quando è attivato e sostenuto dal senso di
soddisfazione che si prova quando ci impegniamo di nostra iniziativa in
un’attività che ci piace e in cui ci sentiamo competenti. Quest’ultima è più
efficace per l’apprendimento.
Come promuovere la motivazione
intrinseca?
Ci sono tre bisogni su cui si può
giocare per aumentarle (3 bisogni psicologici di
base)
Il bisogno di COMPETENZA
= bisogno di sviluppare ed esercitare attività per manipolare e controllare
l’ambiente à quindi si può
favorire ragioni significative per comprendere scopo e importanza personale di
ogni attività di apprendimento (se non capisco l’utilità non mi sento
competente nel farlo).
Il bisogno di AUTONOMIA
= auto-determinazione nel decidere cosa fare e come farlo à ad esempio gestire gli studenti con uno stile
che attribuisca valore alla scelta più che al controllo, dare autonomia nello
svolgere i compiti, dare fiducia
Il bisogno di RELAZIONE
= affiliazione agli altri tramite relazioni sociali, legami con gli altri à ad esempio riconoscere le emozioni degli
studenti.
In un prossimo post
si analizzerà in dettaglio il tema delle motivazioni intrinseche ed
estrinseche.
ASPETTO
2: gli obiettivi di riuscita.
Altro
aspetto che attiva il comportamento riguarda gli obiettivi che intendo
raggiungere con lo stesso: “sto attento in classe per evitare brutte figure con
il professore”.
Esistono
due tipi di obiettivi di riuscita:
1.
obiettivo di riuscita DI PRESTAZIONE: sono
focalizzati sulla dimostrazione di competenza (metto in atto un comportamento
competente solo per mostrarlo agli altri, voglio apprendere per dimostrare agli
altri che sono competente): sono associati a una visione dell’intelligenza come
fissa;
2.
obiettivo di riuscita DI PADRONANZA: sono
focalizzati sull’acquisizione di competenza (metto in atto un comportamento
competente per accrescere la mia competenza, voglio apprendere per il gusto di
apprendere, voglio impegnarmi per il gusto di migliorare): sono associati ad
una visione di intelligenza come modificabile. Questi sono i più efficaci per
l’apprendimento.
Come modificare
gli obiettivi di
riuscita? Un primo passo per modificare gli
obiettivi di riuscita è esserne consapevoli. Quali sono i vostri obiettivi di
riuscita?
Quali sono gli obiettivi di riuscita dei vostri figli? In un prossimo
post verrà approfondito questo tema.
Fino a qui abbiamo
parlato dell’impegno, della molla che fa scattare un certo comportamento o il
desiderio di metterlo in atto. Possiamo ora passare alla fase successiva.
Fase 2: fattori che favoriscono la realizzazione del
comportamento motivato
Mentre
svolgo il comportamento svolgo una serie di valutazioni che potrebbero non
farmi perseverare con i miei intenti. Esistono diversi fattori che, dopo la
spinta iniziale, possono farmi decidere di interrompere il comportamento.
Fattore
1: Autoefficacia
E’ la fiducia che una persona
ripone nella propria capacità di condurre a termine con successo un compito. Tanto
è maggiore tanto più efficace per apprendimento. Non è che convincendomi di essere bravo
allora lo divento, ma se credo di essere bravo in quel compito metto in atto
una serie di strategie per continuare ad esserlo. Ad esempio, se penso di
essere bravo in matematica è più probabile che mi impegni nello svolgere i
compiti per casa, e svolgere i compiti per casa mi tiene allenato e mi fa
capire meglio le cose, e quindi di avere più successo nelle prove successive.
Quali
sono le fonti
di autoefficacia?
1. Esperienze di padronanza
(se una cosa mi è riuscita bene
in passato è probabile che mi riesca bene in futuro); 2. Esperienze vicarie di
padronanza (se persone simili a me ce la fanno, ce la posso fare anche io); 3.
Persuasione sociale
(è quella su cui possiamo agire maggiormente e riguarda le
lodi e i rimproveri. Le persone che abbiamo vicino e i loro giudizi ci
influenzano); 4. Indicatori fisiologici ed emotivi (se tremo nel momento in cui
devo parlare il mio corpo mi sta mandando dei segnali chiari, in tempo reale,
che mi chiariscono come sto vivendo l’esperienza )
Fattore
2: Locus of Control
Con
Locus of Control: “localizzazione”
della causa di un successo o un fallimento, siamo portati a ragionare sulle
cause di un successo o di un fallimento.
Il LOC può essere ESTERNO (es fortuna, facilità del
compito) se penso che l’esito sia stato legato a fattori esterni, oppure INTERNO
(impegno, abilità) se penso che la cosa dipenda da me. Anche in questo caso il
secondo tipo appare più efficace per apprendimento: se credo che il compito sia
andato bene perché mi sono impegnato o sono abile, tenderò ad impegnarmi di
più. Se credo che il successo sia stato dato dal caso, o dalla facilità del
compito (che altrimenti non mi sarebbe riuscito) il mio impengo sarà minore.
Il tipo di locus of control
ha conseguenze sul piano emotivo,
motivazionale e comportamentale (vedi tabella).
Ci sono dei risvolti
importanti sul piano emotivo se credo che l’esito di qualcosa sia connesso a me
o al caso. Se il locus è esterno si può innescare il senso di impotenza appresa
che crea un circolo visioso devastante nell’individuo, e che considereremo in
un prossimo post.
Fattore
3: Volizione
Con volizione si intende processo per cui le nostre
intenzioni si attuano, con perseveranza, senza distrazioni, nonostante gli
ostacoli. Con volizione includiamo l’intensità dello sforzo, la persistenza nel
tempo, la resistenza alla fatica, alle contrarietà e agli imprevisti.
Conoscere questi 5 aspetti delle
motivazioni è fondamentale per i genitori, guida l’azione e l’individuazione di
modi individuali e originali per incrementare ogni aspetto carente.
Ricordiamo comunque che in
ambito scolastico il genitore ha un ruolo importante nel promuovere
lo sviluppo di motivazioni ed emozioni efficaci verso il mondo della scuola. Ma
questi ha funzione di sostegno non di sostituto.