giovedì 2 giugno 2016

serata sulla motivazione a scuola - riassunto

Le motivazioni sono importantissime sia per il successo scolastico che per il benessere. L’incontro di Daniela Raccanello lo ha ben chiarito. La serata è partita con la visione di questa vignetta.



Nella vignetta sono descritte:
- le motivazioni: “vorrei leggere questo libro…” le intenzioni ci sono ma spesso c’è qualcosa che frena o che ostacola;
- le emozioni: “ma ho paura…” in questo caso l’emozione ostacola la messa in atto del comportamento; gli aspetti motivazionali, strettamente legati alle emozioni provate quotidianamente dagli studenti, giocano un ruolo fondamentale sia per il loro benessere sia per la prestazione scuola;
- il ruolo giocato dagli adulti: “mio nonno…” spesso le credenze, le aspettative,  degli adulti condizionano motivazioni ed emozioni, anche in adolescenza;
- le possibili soluzioni: “ti fermo la testa…” la fonte di sostegno che possono dare gli altri è importante, ci sono delle piccole cose che si possono fare per aiutare chi ha qualche problema a mettere in atto un comportamento desiderato.
In un certo senso questa vignetta riassume i messaggi principali che si sono voluti dare nella serata: la complessità del tema delle motivazioni e l’importante ruolo degli adulti.



Le motivazioni sono un processo complesso e variabile da persona a persona, a momento a momento. Tutti noi sappiamo cosa vuol dire cosa essere motivato, cosa ci motiva. Ma la motivazione è composta da molte parti: su ognuna delle quali possiamo lavorare ed agire come genitori. Conoscere quindi i vari aspetti delle motivazioni ci permette di riconoscere le carenze dei nostri bambini, e di agire nel modo e nella “parte” corretta.
La seguente immagine riassume le componenti principali della motivazione. La motivazione non è qualcosa di statico ma è un processo, che si sviluppa in queste tre fasi:
1.     fattori che attivano il comportamento: devo voler partire, decidere di partire
2.     fattori che favoriscono la realizzazione del comportamento motivato: devo perseverare nell’azione
3.     esiti del comportamento motivato: esiti scolastici e benessere.



Consideriamo nello specifico ogni fase.

Fase 1: fattori che attivano il comportamento
Ci sono due aspetti particolari in questa fase.
ASPETTO 1: la motivazione intrinseca o estrinseca
Un comportamento è  ESTRINSECAMENTE MOTIVATO quando è intrapreso per ottenere un premio o per evitare una conseguenza negativa, l’apprendimento è meccanico, mnemonico, meno profondo. Se faccio una cosa per ottenere la ricompensa la mia attenzione è in parte centrata sulla ricompensa.
Un comportamento è INTRINSECAMENTE MOTIVATO
quando è attivato e sostenuto dal senso di soddisfazione che si prova quando ci impegniamo di nostra iniziativa in un’attività che ci piace e in cui ci sentiamo competenti. Quest’ultima è più efficace per l’apprendimento.
Come promuovere la motivazione intrinseca?
Ci sono tre bisogni su cui si può giocare per aumentarle (3 bisogni psicologici di base)
Il bisogno di COMPETENZA = bisogno di sviluppare ed esercitare attività per manipolare e controllare l’ambiente à quindi si può favorire ragioni significative per comprendere scopo e importanza personale di ogni attività di apprendimento (se non capisco l’utilità non mi sento competente nel farlo).
Il bisogno di AUTONOMIA = auto-determinazione nel decidere cosa fare e come farlo à ad esempio gestire gli studenti con uno stile che attribuisca valore alla scelta più che al controllo, dare autonomia nello svolgere i compiti, dare fiducia
Il bisogno di RELAZIONE = affiliazione agli altri tramite relazioni sociali, legami con gli altri à ad esempio riconoscere le emozioni degli studenti.
In un prossimo post si analizzerà in dettaglio il tema delle motivazioni intrinseche ed estrinseche.

ASPETTO 2: gli obiettivi di riuscita.
Altro aspetto che attiva il comportamento riguarda gli obiettivi che intendo raggiungere con lo stesso: “sto attento in classe per evitare brutte figure con il professore”.
Esistono due tipi di obiettivi di riuscita:
1.     obiettivo di riuscita DI PRESTAZIONE: sono focalizzati sulla dimostrazione di competenza (metto in atto un comportamento competente solo per mostrarlo agli altri, voglio apprendere per dimostrare agli altri che sono competente): sono associati a una visione dell’intelligenza come fissa;
2.     obiettivo di riuscita DI PADRONANZA: sono focalizzati sull’acquisizione di competenza (metto in atto un comportamento competente per accrescere la mia competenza, voglio apprendere per il gusto di apprendere, voglio impegnarmi per il gusto di migliorare): sono associati ad una visione di intelligenza come modificabile. Questi sono i più efficaci per l’apprendimento.
Come modificare
gli obiettivi di riuscita? Un primo passo per modificare gli obiettivi di riuscita è esserne consapevoli. Quali sono i vostri obiettivi di riuscita?
Quali sono gli obiettivi di riuscita dei vostri figli? In un prossimo post verrà approfondito questo tema.

Fino a qui abbiamo parlato dell’impegno, della molla che fa scattare un certo comportamento o il desiderio di metterlo in atto. Possiamo ora passare alla fase successiva.

Fase 2: fattori che favoriscono la realizzazione del comportamento motivato
Mentre svolgo il comportamento svolgo una serie di valutazioni che potrebbero non farmi perseverare con i miei intenti. Esistono diversi fattori che, dopo la spinta iniziale, possono farmi decidere di interrompere il comportamento.
Fattore 1: Autoefficacia
E’ la fiducia che una persona ripone nella propria capacità di condurre a termine con successo un compito. Tanto è maggiore tanto più efficace per apprendimento.  Non è che convincendomi di essere bravo allora lo divento, ma se credo di essere bravo in quel compito metto in atto una serie di strategie per continuare ad esserlo. Ad esempio, se penso di essere bravo in matematica è più probabile che mi impegni nello svolgere i compiti per casa, e svolgere i compiti per casa mi tiene allenato e mi fa capire meglio le cose, e quindi di avere più successo nelle prove successive.
Quali sono le fonti di autoefficacia?
1. Esperienze di padronanza
(se una cosa mi è riuscita bene in passato è probabile che mi riesca bene in futuro); 2. Esperienze vicarie di padronanza (se persone simili a me ce la fanno, ce la posso fare anche io); 3. Persuasione sociale
(è quella su cui possiamo agire maggiormente e riguarda le lodi e i rimproveri. Le persone che abbiamo vicino e i loro giudizi ci influenzano); 4. Indicatori fisiologici ed emotivi (se tremo nel momento in cui devo parlare il mio corpo mi sta mandando dei segnali chiari, in tempo reale, che mi chiariscono come sto vivendo l’esperienza )
Fattore 2: Locus of Control
Con Locus of Control: “localizzazione” della causa di un successo o un fallimento, siamo portati a ragionare sulle cause di un successo o di un fallimento.  Il LOC può essere  ESTERNO (es fortuna, facilità del compito) se penso che l’esito sia stato legato a fattori esterni, oppure INTERNO (impegno, abilità) se penso che la cosa dipenda da me. Anche in questo caso il secondo tipo appare più efficace per apprendimento: se credo che il compito sia andato bene perché mi sono impegnato o sono abile, tenderò ad impegnarmi di più. Se credo che il successo sia stato dato dal caso, o dalla facilità del compito (che altrimenti non mi sarebbe riuscito) il mio impengo sarà minore.
Il tipo di locus of control ha conseguenze sul piano emotivo, motivazionale e comportamentale (vedi tabella).



Ci sono dei risvolti importanti sul piano emotivo se credo che l’esito di qualcosa sia connesso a me o al caso. Se il locus è esterno si può innescare il senso di impotenza appresa che crea un circolo visioso devastante nell’individuo, e che considereremo in un prossimo post.
Fattore 3: Volizione
Con volizione si intende processo per cui le nostre intenzioni si attuano, con perseveranza, senza distrazioni, nonostante gli ostacoli. Con volizione includiamo  l’intensità dello sforzo, la persistenza nel tempo, la resistenza alla fatica, alle contrarietà e agli imprevisti.

Conoscere questi 5 aspetti delle motivazioni è fondamentale per i genitori, guida l’azione e l’individuazione di modi individuali e originali per incrementare ogni aspetto carente.

Ricordiamo comunque che in ambito scolastico il genitore ha un ruolo importante nel promuovere lo sviluppo di motivazioni ed emozioni efficaci verso il mondo della scuola. Ma questi ha funzione di sostegno non di sostituto.