L’incontro con Daniela Raccanello ci ha permesso di
chiudere il cerchio dell’Albero delle Relazioni. Noi siamo partiti all’inizio
del 2015 parlando di emozioni, passando poi al tema delle relazioni, per poi
approdare a quello delle motivazioni.
Parlando
però di motivazioni allo studio, non si può che riprendere il tema delle
emozioni. Emozioni e motivazioni hanno un forte impatto congiunto sul benessere
e sulla riuscita scolastica.
Le prime
emozioni studiate in ambito scolastico sono state gioia, ansia e noia.
Attualmente si affiancano altre emozioni, più complesse, ma estremamente
importanti per l’individuo a scuola:
- emozioni
positive: gioia, speranza, orgoglio, sollievo, tranquillità…
- emozioni
negative: ansia, noia, rabbia, vergogna, mancanza di speranza…
Le emozioni
che caratterizzano i contesti di apprendimento, che si chiamano emozioni di
riuscita, hanno una serie di cause e di conseguenze.
Alcune
emozioni sono direttamente responsabili del risultato scolastico, e sono
causate dalle motivazioni.
Come posso
influire sulle emozioni di riuscita? Agendo direttamente sulle emozioni o sulle
motivazioni. Quindi:
- favorendo lo
sviluppo della competenza emotiva dei figli:
o
Promuovendo l’espressione delle emozioni, sia positive sia
negative: come precedentemente sottolineato i genitori non devono “bloccare” le
emozioni dei figli, (inutile dire “Non essere arrabbiato”, “Non essere triste”),
ma al massimo si possono bloccare le reazioni inadeguate a queste emozioni (“Vedo
che sei arrabbiato, ma stracciare il quaderno serve a poco… Magari vai un’attimo
in giardino a muoverti un po’, quando stai meglio e sei più tranquillo possiamo
pensare assieme a come risolvere il problema”, “Sarei triste anche io se mi
fosse capitato quello che è capitato a te, vieni qui, piangi pure…”
o
Sostenendo modalità adattive di regolazione delle emozioni,
strategie sempre più autonome: aiutare quindi i figli a riconoscere l’emozione
e a farvi fronte con metodi più adatti, non distruttivi o autolesionisti, ma
cercando di ritrovare la calma e l’energia per affrontare il problema. All’inizio
questa ricerca di soluzioni possibili può essere fatta assieme, come una sorta
di allenamento. Poi sarà sempre più il bambino/il ragazzo che sentendosi più
sicuro troverà le sue strategie.
- Agendo sulle
credenze motivazionali (su controllo, valore del compito) alla base delle
emozioni: è importante chiarire e ribadire perché lo studio è importante, ma
senza fare delle prediche astratte, ma chiarendo la bellezza di sapere, di
poter scegliere…