La serata rappresenta un’occasione per
confrontarsi e riflettere su come il processo che porta i giovani adolescenti
verso l’autonomia passi, paradossalmente, attraverso una nuova dipendenza
dall’ambiente esterno, che assume per loro una grande importanza, per esprimere
conflitti ma anche per ristrutturare il proprio mondo interno. La realtà
esterna è un luogo per fare azioni di prova, verificando se stessi e le proprie
potenzialità. Benché non lo manifestino, i giovani sono molto sensibili alle
immagini che gli adulti rimandano loro; una di queste potrebbe essere quella in
cui noi “grandi” ci sentiamo impotenti, alimentando nei ragazzi la convinzione
di non essere accompagnati da adulti di riferimento, mentre dovrebbero poter
avere la percezione che non ci stanchiamo mai di affiancarli, condividendo con
loro la responsabilità del nostro ruolo con funzioni educative. Da qui emerge
l’importanza di rimanere attentamente presenti senza sostituirsi ai ragazzi,
sapendo aspettare, accettando la loro ricerca, per tentativi ed errori.

L’albero delle Relazioni, il percorso per genitori ed educatori che durerà fino a giugno 2016 affronterà, tre tematiche principali, che stanno alla base di ogni comportamento e di molteplici problematiche attuali: le emozioni, le relazioni e le motivazioni. Ogni tematica verrà affrontata attraverso tre modalità principali: serate informative, laboratori di approfondimento e spazi di confronto tra genitori ed adolescenti.
mercoledì 23 marzo 2016
serata su adolescenza ed autonomia
Etichette: primo evento, Cantisani, Tata
adolescenza,
autonomia,
motivazioni,
ribellione
mercoledì 9 marzo 2016
Disciplina -riassunto laboratorio relazioni
Parlando con i genitori all'interno del laboratorio sulle relazioni, un aspetto che pareva particolarmente complesso da gestire e che, in un certo senso "rovinava" la relazione con i loro figli era comprendere come farse ubbidire dai figli, come fare in modo che seguissero le regole date.
Per questo abbiamo toccato il tema della disciplina.
Tecniche molto
utilizzate, efficaci a breve termin,e ma
con molti effetti collaterali sono le:
Ricompense: valorizzano un
comportamento positivo (Token economy) ma possono diventare delle fonti di
continue richieste. “Faccio questo solo
se mi dai…” Danno il messaggio che l’importante è ottenere.
Punizioni: hanno diverse forme
(minacce, urla, reazioni esagerate, giudizi, soppressione dei privilegi,
punizioni corporali) creano reazioni basate sulla paura, possono svilupparsi in
sottomissione o ribellione. Mostrano come il più forte e prepotente, vince.
E
allora? Meglio usare la disciplina!
Questa permette di guidare il bambino verso la responsabilità e la
collaborazione, di iniziare un processo di apprendimento, nel rispetto
reciproco. Ecco alcuni metodi disciplinari efficaci:
-
D: distrarre il bambino.
o Se
il bambino è in pericolo (es. tocca le prese della corrente) è importante
chiamarlo e spostarlo, distraendolo dalla sua curiosità. Funziona bene con i
più piccoli. Con i più grandi dare delle regole chiare sulla sicurezza.
-
I: ignorare il comportamento inadeguato (se
non distruttivo o pericoloso)
o Utile
per gestire comportamenti inadeguati come mettersi in mostra, essere scontrosi,
lamentarsi, fare i capricci, interrompere, dire parolacce… Non rispondere e, se
possibile, lasciare la stanza. Il comportamento inadeguato potrebbe
inizialmente peggiorare prima di cessare. Siate costanti e perseverate!
-
S: strutturare l’ambiente e i tempi
o Predisporre
l’ambiente perché non ci siano troppi pericoli e tentazioni da contrastare.
Creare delle routine che siano sempre uguali. L’esplorazione è necessaria. La libertà anche. Strutturando le cose, limitiamo
il bisogno di dire “No!”. Aiutare i bambini a comprendere il concetto di mio e tuo.
-
C: controllare la situazione, non il
bambino;
o Stabiliamo
delle alternative e diamo modo al bambino di scegliere. “Puoi giocare con calma
quando telefono o lasciare la stanza. Decidi tu!” Voi ponete il limite ed il
bambino lo sceglie.
-
I: incoraggiare il bambino a intraprendere
delle scelte e sperimentarne le conseguenze
o Aiutate
il bambino a fare delle scelte (crea
indipendenza e sicurezza), creando alternative semplici. Siate sereni ma fermi
sul cambio di idee o sulle ulteriori richieste (es. “Vuoi mettere il pigiama rosso o blu?” “Giallo!” “Questa non è una delle
scelte. Puoi decidere tra rosso e blu.” “Rosso.” lo indossa e poi cambia idea.
“Non puoi più scegliere ora, visto che l’hai già indossato”).
o Conseguenze naturali sono quelle che seguono
il normale ordine degli eventi (se non mangio avrò fame); conseguenze logiche vanno contro le regole della
collaborazione sociale: se rubo il gioco al mio amico lui non vorrà giocare con
me o un adulto mi prenderà il gioco. Le conseguenze logiche:
§ Esprimono
le regole della vita sociale: se disturbo o la smetto o vengo allontanato
§ Sono
collegate al comportamento: se uso male una cosa mi viene tolta (se corro
troppo in bici, non ha effetti mandarmi a letto senza cena; meglio togliermi la
bici).
§ Separano
l’atto da chi lo compie.
§ Hanno
a che fare con il comportamento presente e futuro, non passato.
§ Sono
stabilite in modo amichevole, perché si basano sul rispetto reciproco non “Vai a letto subito, se no… !!!” ma “E’ tardi e mi sembri stanco: hai bisogno di
dormire. Preferisci andare a letto da solo o ti accompagno?”
§ Permettono
di scegliere
-
P: pianificare del tempo per lo scambio di
affetto
o Creare
dei momenti vostri, quotidianamente, piacevolmente (gioco, divertimento,
abbraccio…) e con totale attenzione dedicata al figlio;
-
L: lasciar fare;
o Mostriamo
loro fiducia, creando sfide a loro appropriate.
-
I: incrementare la vostra coerenza;
o Non
si può essere sempre coerenti, ma sarebbe importante reagire allo stesso modo
al comportamento inadeguato, anche in situazioni sociali (es. negozio). questo lo si fa preparandoci: immaginiamo la situazione e la soluzione che appare più adeguata. immaginiamo la nostra reazione, la gestione della rabbia, le parole da usare... se lo facciamo spesso, la cosa quando servirà ci apparirà più automatica e semplice da utilizzare.
-
N: notare comportamenti positivi
o Notarli,
sottolinearli, commentarli aiuta a creare bambini più autonomi e sicuri, e a capire che "fare i bravi" paga e dà l'attenzione dei genitori
-
A: allontanare il bambino per un momento:
“time-out”
o Allontanandolo
lo aiutate a riprendere il controllo di sé. Offrite al bambino dei momenti per
calmarsi. Questa è un’ultima risorsa da usare solo in casi gravi. Dare anche
qui una scelta, o ti calmi o prendi una pausa. I bambini devono imparare a
controllarsi se vogliono stare con gli altri.
§ Scegliere
un luogo per il time-out
§ Spiegate
le regole
§ Cinque
minuti bastano
§ Permettere
al bambino di giocare, non è una punizione
§ Rispettare
la scadenza
In
un momento di calma, prevedete il tempo per “insegnare” ai vostri
figli l’abilità che crea contrasto (es. vestirsi da solo; stare
seduto composto). Insegnare è molto più efficace quando lo si rende un gioco (es.
provare a vestirsi all’incontrario e poi vedere chi si veste più correttamente;
trovare molti modi buffi per stare seduti e poi giocare al ristorante elegante).
Date
delle regole per aiutare i bambini a capire i confini del loro comportamento.
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